lug62022
"Investiamo 700 milioni nella ricerca e il 22% degli studi clinici è fatto in Italia - ha sottolineato Scaccabarozzi. - Nel 42% si tratta di biotecnologie e per la maggior parte di malattie rare. è una ricerca produttiva. In Europa nel 2021 abbiamo avuto 79 nuove autorizzazioni di farmaci e 96 sono in arrivo nel 2022. Quella italiana è una ricerca che produce molto e ha anche molti studi in fase 1 e 2. Possiamo fare di più ma abbiamo bisogno di regole stabili, certe, che ci consentano di stare al passo con altri paesi".Il presidente di Farmindustria ha ribadito che a pesare è "la mancanza dei decreti attuativi relativi al Regolamento europeo sulla sperimentazione clinica ma anche la necessità di una ulteriore riduzione dei troppi comitati etici ospedalieri".
L'altro aspetto prioritario da considerare "è superare il tetto che divide in due silos la spesa per i farmaci: quella per farmaci ospedalieri, che continua a crescere e a superare il limite previsto, e quella per i farmaci venduti nelle farmacie territoriali, che continua a calare negli ultimi anni. Basterebbe che tutte le spese per la farmaceutica fossero allocate senza distinzione in silos per riequilibrare i tetti. Il percorso che questo governo ha iniziato - ha concluso Scaccabarozzi - sta andando avanti. A breve ci saranno le elezioni: speriamo che il prossimo governo, qualsiasi esso sia, continui ad andare in questa direzione".
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