giu52015
Il farmaco antitumorale sperimentale evofosfamide, sviluppato da Merck KGaA in collaborazione con Pharmaceuticals Soglia, ha ottenuto la corsia preferenziale di approvazione per il trattamento di pazienti affetti da carcinoma pancreatico avanzato da parte dell'ente regolatorio statunitense Food and Drug Administration. Lo ha annunciato l'azienda tedesca detentrice della licenza di evofosfamide (nota in precedenza con la sigla Th-302), in origine proprietà di Threshold che aveva promosso analogo status di fast track per il sarcoma dei tessuti molli in combinazione con doxorubicina. Evofosfamide è un profarmaco che si attiva in una condizione di ipossia, tipico di alcune neoplasie, per trasformarsi in un chemioterapico citotossico capace di portare ad apoptosi le cellule maligne. Per molti motivi il tumore del pancreas è considerata una delle neoplasie più temibili perché è asintomatica, quindi difficile da diagnosticare precocemente, ha ridotti tassi di sopravvivenza a cinque anni e vanta la prognosi più sfavorevole. Però è tutt'altro che rara: in Italia nel 2014 ha colpito quasi 13.000 persone e molti pazienti con carcinoma pancreatico hanno limitate opzioni di trattamento perché sono in uno stadio avanzato e inoperabile. Attualmente evofosfamide è in corso di sperimentazione in soggetti con carcinoma pancreatico nello studio Maestro di fase 3. Dai risultati emersi, il farmaco sembra in grado di migliorare la sopravvivenza dei malati più gravi e, in una piccola percentuale di pazienti, di ottenere anche una remissione duratura del tumore.
Marvi Tonus
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